Ilia Corsaro nacque ad Ercolano, in provincia di Napoli, il 4 ottobre 1897, da genitori onesti ed affettuosi, ma di idee anticlericali e non praticanti. Fu battezzata nella Basilica di S. Maria a Pugliano, per compiacere i nonni, non per fede, come del resto gli altri figli.
La fede entrò nella loro casa attraverso la conversione dei fratelli maggiori Italo ed Irma. Già a soli 13 anni, Ilia intuì che solo in Cristo poteva trovare risposta al suo bisogno di Assoluto e a 17 anni fece la Prima Comunione. Per ragioni familiari dovette interrompere gli studi, riprendendoli dopo 7 anni, nel frattempo intensificò le sue esperienze spirituali, guidata da padre Gennaro Incoronato, vice parroco della Chiesa di Materdei.
Cuore aperto alle necessità dei bisognosi, frequentò un corso per infermiera, per prepararsi a soccorrere i profughi della Prima Guerra Mondiale.
Sin dal primo momento l’Eucaristia diventò la sua passione, il suo senso, la sua meta e il suo riferimento per ogni cosa. Sostava a lungo davanti all’Eucaristia in profonda adorazione, desiderando che tutti, incluso i suoi, sentissero quanto è grande l’Amore di Dio per ogni creatura. Le sue preghiere ottennero, nel 1919, la conversione della madre. Sperò ardentemente che anche il padre, in piena attività massonica e politica, venisse conquistato dalla Grazia di Dio. Si convertì, sulla tomba di S. Francesco ad Assisi, e a Napoli fu soprannominato il “piccolo Paolo”, proprio a causa della sua conversione.
Nel luglio 1921 a Bagnoli, Ilia conobbe don Luigi Zaccaleoni, canonico della cattedrale di Pozzuoli, che l’aiutò a discernere la volontà di Dio.
Il 3 novembre del 1928, davanti a Gesù Eucaristia e con la stessa disponibilità della Vergine Maria, pronunziò il suo sì a Dio: nacque la nuova famiglia religiosa delle Piccole Missionarie Eucaristiche. Tratti caratterizzanti saranno la letizia francescana, l’amore all’Eucaristia, “fonte e culmine della vita cristiana”, la rigenerazione amorosa dell’umanità.
“Gesù non ci chiede come a tanti Santi, un’opera di misericordia corporale verso i poveri, gli ammalati, ma un’opera di rigenerazione amorosa dell’umanità, di consolazione degli afflitti, dei diseredati di affetti, di quelli che una parola d’amore conquista, trasforma, eleva”. (dal Diario Spirituale 9/10. 11. 1925).
Rigenerare l’umano sarà la missione e il compito speciale che Dio affida a Ilia e alla Congregazione, perché ogni realtà che si avvicini rinasca attraverso una parola di condivisione e di solidarietà.
La figura di madre Ilia Corsaro può essere modello di santità al cristiano di oggi per il suo particolare messaggio spirituale, soprattutto quello di una profonda fede in Dio Provvidenza e di una carità concretamente ed esemplarmente vissuta, responsabile nell’amare il piccolo, l’altro, il mondo.
E’ in corso la causa di canonizzazione di Ilia Corsaro che, nel maggio 2016, è stata dichiarata Venerabile. Ogni credente può chiedere la sua intercessione attraverso la preghiera allegata