Risollevatevi e alzate il capo…

Inizia con questa prima domenica di Avvento il tempo della veglia, dell’attesa attenta e speranzosa. È questo l’atteggiamento che i discepoli sono chiamati ad assumere proprio quando: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte”.

…Davanti a tutto questo non bisogna forse reagire? Non è forse naturale avere paura e scappare?

Gesù invita ad alzare il capo e a vedere tutto come la possibilità della liberazione che è vicina. Una scelta di attenzione sulla propria vita, sul proprio cuore. Un invito a liberarci dai pesi inutili, dalle cose che ci frammentano il cuore, da tutto ciò che ci fa disperdere le energie migliori. Stare attenti a noi stessi perché la catastrofe peggiori non sono quelle che possono sconvolgere il cielo e la terra, ma tutto quello che può distruggere la nostra vita quando da essa escludiamo Dio. Guardare i segni anche quelli grandiosi come una ulteriore occasione di conversione e con umiltà fare la nostra parte.

Qual è allora il compito del discepolo? Vegliare! Atteggiamento apparentemente passivo, non coerente con quanto sta accadendo. Eppure è tutto quello che Gesù chiede…Vegliare, essere svegli, coscienti e soprattutto pronti ad agire, vegliare per non perdere il significato dei segni e i percorsi di cambiamento che sempre il Signore propone per la nostra vita. Vegliare non subendo ma pregando, non una veglia solitaria ma in comunione. Vegliare è l’atteggiamento che ci custodisce dal pericolo del cuore appesantito, dallo spirito pieno di affanni e preoccupazioni, è l’atteggiamento che ci libera dalla paura del non senso e ci prepara ad un incontro meraviglioso. Perché solo chi veglia è certo della luce nuova, è certo che, per quanto una notte possa essere lunga non sarà mai infinita, non potrà mai impedire al sole di sorgere. Vegliare è già sperare, è già credere.

Suor Giuliana Imeraj

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