Quante voci ancora inascoltate. Quanti volti ancora non guardati. Eppure cerchiamo sempre segni, prove, certezze che Dio esiste. I nostri occhi sembrano cercare nel nulla la risposta al desiderio di vita, di eternità. Sembrano del tutto incapaci di vedere, di scorgere, se pur minimamente, i messaggi che Dio ci lascia continuamente in chi muore davanti a noi, in chi è solo, in chi giace per strada derubato della sua dignità, in chi non ha più voce per gridare il suo dolore, in chi non crede più che il bene è possibile… Questi sono i poveri, i messaggeri di Dio, i piccoli, che sono talmente piccoli da passare inosservati davanti ai nostri occhi.
Il motivo che ci deve spingere a fare il bene, non deve essere il timore di una punizione futura, ma semplicemente l’amore, il bene perché è bene, senza aspettarsi né ricompensa né punizione.
Forse piuttosto che chiedere, segni ulteriori dovremmo chiedere capacità di vedere quelli esistenti, cuori capaci di chinarsi di fronte alle ferite dei fratelli, di annientarsi anche, perché “E’ dando che si riceve, morendo che si risuscita per la vita eterna (S.Francesco)”.
suor Arta Lleshaj
Leggere il Vangelo a Bunda – Morire di indifferenza
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