Viviamo la spiritualità del quotidiano
Nel brano evangelico odierno, quasi al termine dell’anno liturgico, Gesù ci invita a meditare sulle ultime realtà, a non soffermare il nostro sguardo sulle cose che passano, a non lasciarci attirare dalla maestosità delle opere umane. Ci mette in guardia dai falsi profeti e ci esorta a vivere il tempo presente con dignità e responsabilità, confidando fortemente nella sua promessa.
La storia, anche quella dei nostri giorni, è segnata da eventi catastrofici e quotidianamente ne constatiamo l’entità e la drammaticità, ma essa è, al tempo stesso, il luogo in cui Dio realizza il suo progetto, è perciò luogo benedetto e da salvare. La Parola di Gesù sottolinea che dalla persecuzione nasce la testimonianza in ogni circostanza.
Istruito dalla luce che viene dal Signore, il credente, anche se perseguitato, proclamerà davanti al mondo una sapienza misteriosa, capace di contrastare gli avversari.
Gesù ci incoraggia a rimanere fedeli a Lui fino alla fine, nonostante le lotte e le difficoltà, persino all’interno dei legami familiari. Egli trasformerà le nostre infelicità e paure con la forza del suo amore misericordioso. Occorre, però, essere vigilanti nella speranza, anche nei giorni difficili, quando di fronte ad eventi drammatici, quali: guerre, terremoti, carestie e pestilenze, crolleranno tutte le costruzioni umane, frutto dell’orgoglio e dell’egoismo. La paura non dovrà prevalere: niente di quanto è stato seminato nell’amore andrà perduto.
Come attendere quel giorno? Vivendo la spiritualità nel quotidiano ,nelle piccole contraddizioni che segnano lo scorrere dei nostri giorni, apparentemente sempre uguali e forse anche monotoni. L’evangelista Luca ci invita a restare saldi nella perseveranza, che include pazienza, costanza, resistenza, fiducia. La perseveranza è necessaria ed indispensabile quando si soffre, quando si è tentati, quando si sperimenta il dubbio e l’incertezza.
Perseverare nell’attesa è il segreto della salvezza. Sarebbe, però, un’illusione volerla improvvisare, esige infatti, un lento e accurato cammino di preparazione, un impegno a lavorare su di sé, per essere pronti a dare se stessi senza riserve, confidando solo nella fedeltà di Dio, che cammina con noi, soffre con noi, con noi vince ogni difficoltà.
sr Annafranca Romano
Nel brano evangelico odierno, quasi al termine dell’anno liturgico, Gesù ci invita a meditare sulle ultime realtà, a non soffermare il nostro sguardo sulle cose che passano, a non lasciarci attirare dalla maestosità delle opere umane. Ci mette in guardia dai falsi profeti e ci esorta a vivere il tempo presente con dignità e responsabilità, confidando fortemente nella sua promessa.
La storia, anche quella dei nostri giorni, è segnata da eventi catastrofici e quotidianamente ne constatiamo l’entità e la drammaticità, ma essa è, al tempo stesso, il luogo in cui Dio realizza il suo progetto, è perciò luogo benedetto e da salvare. La Parola di Gesù sottolinea che dalla persecuzione nasce la testimonianza in ogni circostanza.
Istruito dalla luce che viene dal Signore, il credente, anche se perseguitato, proclamerà davanti al mondo una sapienza misteriosa, capace di contrastare gli avversari.
Gesù ci incoraggia a rimanere fedeli a Lui fino alla fine, nonostante le lotte e le difficoltà, persino all’interno dei legami familiari. Egli trasformerà le nostre infelicità e paure con la forza del suo amore misericordioso. Occorre, però, essere vigilanti nella speranza, anche nei giorni difficili, quando di fronte ad eventi drammatici, quali: guerre, terremoti, carestie e pestilenze, crolleranno tutte le costruzioni umane, frutto dell’orgoglio e dell’egoismo. La paura non dovrà prevalere: niente di quanto è stato seminato nell’amore andrà perduto.
Come attendere quel giorno? Vivendo la spiritualità nel quotidiano ,nelle piccole contraddizioni che segnano lo scorrere dei nostri giorni, apparentemente sempre uguali e forse anche monotoni. L’evangelista Luca ci invita a restare saldi nella perseveranza, che include pazienza, costanza, resistenza, fiducia. La perseveranza è necessaria ed indispensabile quando si soffre, quando si è tentati, quando si sperimenta il dubbio e l’incertezza.
Perseverare nell’attesa è il segreto della salvezza. Sarebbe, però, un’illusione volerla improvvisare, esige infatti, un lento e accurato cammino di preparazione, un impegno a lavorare su di sé, per essere pronti a dare se stessi senza riserve, confidando solo nella fedeltà di Dio, che cammina con noi, soffre con noi, con noi vince ogni difficoltà.
sr Annafranca Romano
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