Nel brano evangelico odierno incontriamo Gesù che porta a compimento la legge, superando una semplice osservanza. E’ nel cuore che si decide l’atteggiamento più vero e più radicale dell’uomo, è lì che bisogna portare l’attenzione. L’esortazione di Gesù a praticare anche i comandamenti più piccoli non nasce da una sensibilità rigorista o perfezionista, come se l’uomo dovesse tendere principalmente a non fare mancanze. Nasce, invece, da una motivazione eminentemente positiva, che dobbiamo abituarci a scoprire. Ogni pur minimo comandamento è luogo della manifestazione di Dio, è possibile luogo di incontro con Lui.
L’uomo è circondato dalla bontà del Signore che gli permette di aprirsi a Lui in ogni minima cosa. All’inizio si tratta di una vera e propria fatica, ma è una fatica liberante, che sprigiona energia, piuttosto che consumare. All’inizio si sente di più quanto è “stretta la via del cielo”, solo in seguito si scopre che “il suo giogo è soave e il suo carico leggero”.
La legge viene imposta all’uomo dall’esterno, Gesù punta, invece, alla volontà, al cuore. Le sue parole invitano il cristiano a qualcosa “di più”, a fare un passo avanti nella fraternità. Non basta non uccidere il fratello, occorre rispettarlo, non sentirsi superiori a lui. Si può uccidere il fratello relegandolo nell’isolamento, spegnendo il suo entusiasmo e i suoi progetti di bene. Non si può amare Dio se il fratello é disonorato, perché Dio è in ogni fratello che incontriamo, specialmente nei poveri, nei piccoli, negli umili, nei disprezzati…
Padre santo, che in Gesù, tuo Figlio, ci hai donato il compimento di ogni legge, fa’ che, nutrendoci del suo Corpo e del suo Sangue e meditando ogni giorno la divina Parola, siamo resi partecipi del suo stesso amore e capaci di scorgere in ogni uomo, un fratello che è stato salvato da Cristo a prezzo del suo sangue. Concedici un cuore nuovo e fa’ di noi i gioiosi testimoni della vera libertà che tu doni ai tuoi figli.
suor Annafranca Romano
L’uomo è circondato dalla bontà del Signore che gli permette di aprirsi a Lui in ogni minima cosa. All’inizio si tratta di una vera e propria fatica, ma è una fatica liberante, che sprigiona energia, piuttosto che consumare. All’inizio si sente di più quanto è “stretta la via del cielo”, solo in seguito si scopre che “il suo giogo è soave e il suo carico leggero”.
La legge viene imposta all’uomo dall’esterno, Gesù punta, invece, alla volontà, al cuore. Le sue parole invitano il cristiano a qualcosa “di più”, a fare un passo avanti nella fraternità. Non basta non uccidere il fratello, occorre rispettarlo, non sentirsi superiori a lui. Si può uccidere il fratello relegandolo nell’isolamento, spegnendo il suo entusiasmo e i suoi progetti di bene. Non si può amare Dio se il fratello é disonorato, perché Dio è in ogni fratello che incontriamo, specialmente nei poveri, nei piccoli, negli umili, nei disprezzati…
Padre santo, che in Gesù, tuo Figlio, ci hai donato il compimento di ogni legge, fa’ che, nutrendoci del suo Corpo e del suo Sangue e meditando ogni giorno la divina Parola, siamo resi partecipi del suo stesso amore e capaci di scorgere in ogni uomo, un fratello che è stato salvato da Cristo a prezzo del suo sangue. Concedici un cuore nuovo e fa’ di noi i gioiosi testimoni della vera libertà che tu doni ai tuoi figli.
suor Annafranca Romano
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