“Non abbiate paura” (Mt 10,26.28.31) è l’affermazione che dà sicurezza, fiducia, che rianima la speranza, che ci fa superare tutto quanto può far spavento e far rinunciare alla coraggiosa, aperta e pubblica proclamazione del vangelo. C’è da “testimoniare sui tetti”, quindi a voce alta!

Il Signore Gesù annuncia ai discepoli le sofferenze che, come lui, anche loro dovranno affrontare. Esortando a non avere paura, invita ad annunciare la buona novella, nella certezza che ogni vita è nelle mani del Padre a cui nulla è nascosto. Il discepolo deve vivere già fin d’ora in comunione con lui. Questo comporta delle scelte che necessariamente sono ostacolate da coloro che pensano secondo il “mondo” e non secondo Dio.Come i discepoli, siamo chiamati ad andare, ad uscire dai nostri “cenacoli” per annunciare a tutti l’amore del Padre per ogni uomo. In questo sta la nostra forza: il suo amore fedele che sostiene, guida e precede.

Il Signore ci mette in guardia da false paure: quella di aprirgli la porta, di riconoscerlo davanti agli uomini, di proclamare il suo messaggio. Egli non elimina la paura, ma le dà un senso: guardare a ciò che è essenziale e non dare molta importanza a ciò che non ha valore definitivo. Il nostro atteggiamento diviene così timore filiale nei confronti di Dio Padre, ci libera dalla paura degli uomini, da tutte le situazioni di sofferenza e di angoscia, di morte e di male. La vita terrena certamente ha un valore, ma per il cristiano non è definitivo; per questo Gesù ci esorta a non temere coloro che uccidono il corpo, poiché tutto, anche la morte, è nelle mani e nel cuore di Dio. Sia lui la nostra speranza. Là dove l’azione degli uomini termina e non ha più potere, lì interviene Dio con la sua forza divina. Lasciamoci, dunque, attirare e sedurre dal suo amore infinito ed eterno pregando con le parole della preghiera Colletta di questa domenica: “O Dio, che affidi alla nostra debolezza l’annunzio profetico della tua parola, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta”. Amen.






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