La parabola dei vignaioli omicidi, che la liturgia di questa domenica offre alla nostra meditazione, narra l’intreccio tra la fedeltà di Dio e la nostra infedeltà. Il suo venirci incontro e il nostro rifiuto.

   La parabola della vigna diventa icona della storia della salvezza, dell’agire di Dio nei confronti del suo popolo, del mondo intero e di ciascuno di noi. Prima di tutto viene presentato il suo amore e la sua tenerezza verso l’umanità. (Is 5,1-2), poi l’infedeltà del popolo eletto, il rifiuto opposto agli inviati di Dio e al suo stesso Figlio. Il dialogo di Dio con gli uomini si rivela in forma drammatica, ma alla fine è l’amore che trionfa. Ciò che agli occhi umani appare come la fine, è l’inizio di una storia nuova, di un popolo nuovo. La pietra scartata diventa il sostegno della storia. Dio trae il bene anche dal male. Il nostro peccato non ferma il suo disegno d’amore. Ascoltare Gesù significa sentirsi raccontare la propria vita, il proprio peccato, ma anche la tenerezza di un amore senza confini. Egli non è venuto per rimproverarci le nostre infedeltà, ma per aiutarci a riconoscere la Parola di Dio scritta nella nostra storia.

          La vigna è immagine di ognuno di noi, scelto e amato da Dio, invitato a prendere coscienza del dono della salvezza, per accoglierlo con responsabilità e custodirlo nel proprio cuore come il tesoro più prezioso. Occorrerà per questo recuperare tempi di silenzio orante, di ascolto, di meditazione della Parola, per viverla nel proprio quotidiano, portando il frutto che il Signore attende. Non ci accada che per nostra negligenza e superficialità, l’eredità sia affidata ad altri fratelli, più pronti, più disponibili, più vigilanti e solleciti nell’accogliere e nel custodire la grazia divina, portando frutto nelle opere buone.

   “Padre santo, tu sei il Padrone della vigna e nel tuo disegno di amore chiami gli uomini a collaborare con te, per portare frutti per il mondo. Guarda con amore questa umanità fortemente segnata dall’odio, dalla violenza e dall’oppressione. La fame di giustizia, di verità e di grazia trovi ancora spazio nel cuore di chi attende la salvezza operata da te, per mezzo del Figlio tuo. Amen”

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