La liturgia di oggi conclude il ciclo del Natale e dell’Epifania tutto incentrato sulla manifestazione del Signore Gesù. Anche il vangelo odierno è a carattere epifanico perché assistiamo alla manifestazione del Figlio di Dio al Giordano grazie soprattutto alle parole pronunciate dal padre: “Tu sei il mio Figlio prediletto” e la discesa dello Spirito Santo sottoforma di colomba.

L’evento è significativo perché non solo partecipiamo ad un momento forte della vita del figlio, ma addirittura ci viene presentata tutta la trinità.

Gesù è pieno di Spirito Santo e proprio grazie a ciò vive la sua vita in quella dimensione di abbandono e di servizio al Padre e ai fratelli. In questo modo, Gesù diventa per noi modello e immagine dell’umanità nuova che noi per primi dovremmo incarnare. Egli, nel suo atteggiamento docile e remissivo, ci insegna che per vivere la vita da cristiani veri, abbiamo bisogno di far posto dentro di noi allo Spirito Santo diventando sua dimora. In tal modo, ogni nostra azione e ogni nostro attimo, dovrebbero essere vissuti “in compagnia” dello Spirito che ci ricorda e ci indica cosa e come dobbiamo fare e agire. Ma lo Spirito in noi ha bisogno di ascolto attento e prolungato e quindi ci richiede tanto silenzio interiore in cui scorgere la sua presenza. Allora il battesimo di Gesù ci apparirà non solo come una lezione di umiltà ma come la via trovata dall’amore di Dio per indicare a noi il cammino della salvezza: venendo fino a noi (Natale), Gesù diventa la via per arrivare al Padre, ricordandoci che per essere suoi discepoli dobbiamo assimilare la sua parola e la sua stessa vita (Eucaristia).

La nuova umanità allora è la vita di Cristo in ognuno di noi; con Cristo, Figlio amato, anche noi diventiamo figli di Dio e fratelli dell’umanità intera se però lasceremo al Cristo la possibilità di modellare il nostro “io” per far emergere la vita nuova ricca dei frutti dello Spirito. Questo ci risulterà più facile se, come il Cristo, viviamo la nostra vita sempre disponibili alla preghiera, a quel dialogo cuore a cuore che fa di noi persone sempre nuove e fortemente unite al Padre.

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