“Che cosa cercate?”. Sono le prime parole che Gesù pronuncia nel vangelo di Giovanni e corrispondono alla domanda fondamentale che Egli rivolge ad ogni discepolo, a chiunque si ponga al suo seguito. E’ la domanda rivolta ad ogni lettore del vangelo, ad ogni uomo che sente il bisogno di “cercare” il significato profondo della propria vita. Cosa cerchiamo veramente affinché la nostra vita sia pienamente appagata?

La risposta la troviamo non solo nel cammino che hanno intrapreso i due discepoli, ma anche nell’interrogativo di Gesù che si voltò, dicendo:” Che cosa cercate?” Il primo movimento sembra essere quello dei discepoli verso Gesù; in realtà è Lui che volge su di loro il suo sguardo, ponendo la domanda. Una domanda rivolta non tanto all’intelligenza o alla volontà, ma al cuore, alla profondità dell’essere, affinché emergano i sentimenti più reconditi e significativi, i desideri più veri. E’ come se Gesù chiedesse:” Quale passione muove la tua vita, qual è l’obiettivo della tua ricerca?”.  Anche i discepoli pongono una domanda:” Maestro, dove dimori?”. E’ insito che non stanno cercando qualcosa, ma Qualcuno, che rende il loro cuore inquieto.

Cercano la casa dove potersi sedere ed ascoltare la sua parola, per entrare in relazione con Lui, stare nella sua amicizia. “Venite e vedete”: è l’invito a compiere l’esperienza di un contatto personale con Gesù. Ecco perché quel giorno rimasero con Lui, avevano trovato Colui che sapeva dare risposte esaurienti alle loro domande più profonde, si realizzava l’incontro fondamentale, quello che avrebbe cambiato totalmente la loro vita.

    ” Erano circa le quattro del pomeriggio” ricorda Giovanni, quando incontrarono Gesù. Un incontro che segnò una svolta decisiva nella loro vita. Dio fa le sue scelte senza badare alle doti e alle qualità personali dei suoi interlocutori, anzi spesso sceglie i deboli, i poveri ”gli ignoranti del mondo per confondere i sapienti”(1 Cor 1,27). Il più delle volte, per chiamare una persona, si avvale delle mediazioni umane, come del Battista per Andrea e Giovanni. Nella vita di ogni uomo c’è un giorno, un’ora, che lascia il ricordo indelebile di un’esperienza profonda, vissuta così intensamente da non essere mai più dimenticata; che facilita la conoscenza della volontà di Dio, attraverso un percorso più o meno lungo di discernimento e permette di individuare il proprio posto unico nel mondo.

Anche noi siamo quotidianamente alla ricerca di risposte, né possiamo accontentarci di aver intrapreso una volta per sempre il cammino della sequela di Cristo. E’ necessario che ci mettiamo, ogni giorno, in ascolto della Parola di Dio, per essere illuminati affinché la strada intrapresa corrisponda realmente alla Sua volontà e ci trovi impegnati ad annunciare, a tutti quelli che incrociamo lungo la nostra strada, con la testimonianza della vita, di aver incontrato personalmente Gesù e gli siamo fedeli per sempre. Condividendo la bellezza di questo incontro, anche la nostra stessa vita diventa più   gioiosa, feconda ed attraente.

                                                                                                         sr Annafranca Romano

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