Oggi la dodicesima domenica del tempo ordinario viene sostituta dalla solennità della natività di San Giovanni Battista: uomo mandato da Dio e venuto per rendere testimonianza alla Luce, è colui che il vangelo ci fa conoscere come il precursore di Gesù. Anche se figlio di Zaccaria e di Elisabetta, la sua vita non è frutto dell’iniziativa umana, ma dono concesso da Dio a due genitori avanzati nell’età e perciò destinati a rimanere senza figli.

All’inizio del suo vangelo l’evangelista Luca si preoccupa di narrare l’infanzia di Giovanni Battista accanto all’infanzia di Gesù; un bambino che annuncia la presenza di un altro bambino. La liturgia della Parola di oggi raggruppa la figura di Giovanni Battista intorno a tre temi: il nome, la parola e il deserto.

Il nome Giovanni significa “Dio fa grazia”; dentro la storia siamo anche noi chiamati  a vivere il dono che Gesù ci ha consegnato. Giovanni ha risposto alla vita rendendo testimonianza alla luce e alla verità. Il nome di Giovanni viene da Dio e così anche la sua vocazione e la sua missione. La missione di Giovanni è stata quella di preparare la via a Gesù; preparare è più che annunciare. Occorre mettere a servizio di Gesù e del suo progetto di salvezza non solo le parole, ma la vita intera. Giovanni Battista con il suo comportamento penitenziale ha voluto far comprendere ai suoi contemporanei che era venuto il tempo della grande scelta, quella cioè di stare dalla parte di Gesù o contro di Lui.

Giovanni è anche uomo della Parola; egli è colui che fa risuonare la Parola, dono ricevuto e missione a cui consacrare la vita. Giovanni annunciando, esortando, invitando, esprime con forza la centralità della Parola.

Infine possiamo dire che Giovanni è uomo del deserto poiché la sua esistenza è quasi completamente accompagnata da questo elemento. Il deserto è il luogo della solitudine e del silenzio, il luogo in cui sembra impossibile che nasca la vita, eppure è la via privilegiata per arrivare a Dio. Da apparente luogo di morte è diventato il luogo in cui Giovanni è stato raggiunto dalla Parola di vita.Chiediamo al Signore di essere “voce”, di farci riconoscere la Sua Parola come unica Parola di vita eterna; di renderci solleciti a preparare il nostro cuore e quello di nostri fratelli ad accogliere Lui.

suor Assunta Cammarota

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