La folla saziata dal pane che Gesù aveva moltiplicato desidera che Egli sia il loro re, ma Gesù, come ci ricordava il vangelo domenica scorsa, proprio per questo, se ne va via solo. La folla lo cerca perché vede in lui la risoluzione di tutti i suoi problemi materiali. Gesù, invece, sposta la loro attenzione su un altro polo, quello spirituale invitandoli a procurarsi il pane che dura per la vita eterna, il pane della comunione tra gli uomini (v. 27). Le loro coscienze vengono smosse dalla sua parola e si chiedono cosa fare (v. 28), quali azioni, mentre Gesù ricorda che l’opera da fare è una: credere in lui (v. 29). Qui sia pare tutto il discorso sul dono della fede e sulla fiducia che dobbiamo riporre nel Figlio di Dio così da affidare a lui tutta la nostra vita, il nostro essere, il nostro operare. Solo in lui, la nostra esistenza trova il suo senso, la sua direzione e si incammina verso la vita eterna che altro non è che il nostro stare per sempre in lui, con lui e il suo stare totalmente in noi, con noi. Solo questo pane, che è Gesù stesso, infatti, ci può saziare (v. 35).

Anche noi, a volte, possiamo incorrere nello stesso errore della folla, quello di richiedere segni (v. 30) per credere. È come se avessimo bisogno di garanzie per affidare la nostra vita totalmente e lui. In effetti, di segni ce ne sono tanti, ma a volte, la nostra capacità di scorgerli, è notevole. Spesso, presi dall’aspetto materiale delle cose, della realtà, non riusciamo a leggere ciò che c’è dietro, il significato nascosto per la nostra vita. E viviamo, così, nella materialità dei nostri giorni, tutti protesi verso il possesso di cose, realtà e persone. Tutti dediti alla funzionalità dei rapporti, alla ricerca di chissà quale pane “magico” capace di cambiare la nostra vita e non ci accorgiamo che solo il Signore con il pane della sua parola e del suo corpo, sfama i desideri di infinito del nostro cuore.

Che ognuno di noi possa ripetere incessantemente al Signore: ”dacci sempre questo pane” perché ne abbiamo bisogno, perché è l’unico che può saziarci e facci vivere relazioni vere, autentiche, durature.

suor Simona Farace

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