Aggrappati a Gesù, come i tralci alla vite (Gv 15, 4a-5b). È l'immagine forte di questa V Domenica di Pasqua, nella quale predomina il verbo "rimanere", che segna decisivamente la qualità della nostra fede, della nostra speranza e del nostro amore.
"Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi chiedete quello che volete è vi sarà fatto"...E qui, possiamo farci qualche domanda: "Cosa chiedere? Cosa veramente importa? Cosa è veramente necessario?"
Gesù stesso ci indica cosa dobbiamo desiderare, cercare, chiedere, insistere: glorificare il Padre attraverso i nostri frutti.
Come? Rimanendo in Gesù, rimanendo nelle sue parole. È la consuetudine con la Parola che ci purifica, rendendoci capace di amare nella verità, fidandosi più di Dio che dei nostri cuori, perché "Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa" (cfr IGv 3,18-24).
Conosce  ogni cosa, tutto conduce secondo i suoi disegni di salvezza, guidando la storia di ognuno personalmente e, attraverso ognuno, la storia di tutta la Chiesa come ci raccontano gli Atti degli Apostoli.
È questa la forza innovativa del Vangelo: il raccontare l'azione di Dio in Cristo Gesù nella forza dello Spirito Santo. È questo che fa Paolo senza nascondere chi era prima dell'incontro con Gesù e chi è diventato dopo. Sì, c'è un prima e c'è un dopo l'esperienza con il Risorto e questo è il punto determinante di ogni vocazione. Nella misura in cui raccontiamo l'operato del Signore nella nostra vita avviene ciò che in fondo desideriamo: rimanere in Lui e Lui in 'noi. E  "la Chiesa si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero" (cfr. At 9, 26-31): il numero è consequenza della qualità. Chiediamo a Maria, in questo mese dedicato a lei, che interceda per noi, che ci prenda per mano e ci insegni l'arte di essere discepoli del Figlio Suo nell' ascolto amoroso e attento della Sua Parola. Faremo esperienza anche noi del frutto di un amore che ci mantiene aggrappati a Lui ora e sempre.

                                                                                          sr Maria Aparecida Da Silva

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