Gesù dopo aver ricevuto il battesimo, comincia la sua attività ed inizia dalla Galilea, in particolare da Cafarnao, infatti buona parte del ministero si svolgerà attorno al lago di Tiberiade. L’evangelista Matteo, da buon ebreo, chiama “mare il lago di Genezaret, perché sulle cui rive era fiorente all'epoca l'industria della pesca. Cafarnao chiamata anche “Galilea delle genti” perché abitata, in parte, da pagani aveva una cattiva fama, sia sul piano politico che religioso per una certa contaminazione dovuta alla permanenza degli Assiri. Dio è così, vuole sporcarsi le mani e ama il rischio.

            Gesù si sposta dalla Giudea alla Galilea utilizzando la parola d’ordine: «Convertitevi», cioè cambiate mentalità, cambiate modo di pensare. Un particolare interessante: Gesù chiede a tutti di cambiare ma solo ad alcuni chiede di seguirlo, perché non si può seguirlo senza essere disposti a cambiare cioè a mettersi in gioco e a trasformarsi. Certo, cambiare genera conflitti, perché cambiare è andare verso l'ignoto, verso ciò che non conosco e che ancora non sono. Egli però ci raggiunge, ci viene incontro e prima che noi agiamo, Lui è già venuto gratuitamente senza attendere nulla da noi.

            Poi ecco l'annuncio tanto atteso: «Il regno dei cieli è vicino». Ecco la bella notizia: Dio si è avvicinato e cammina, vede, chiama, come ha fatto con i primi discepoli e la sua proposta non riguarda una dottrina religiosa ma bensì una relazione con Lui, un incontro che stravolge la vita di quei pescatori. Egli li raggiunge nel luogo di lavoro, non nella sinagoga o al tempio ma sulla riva del lago con in mano le reti. È davvero stupenda questa partenza: Gesù non chiede se sono fedeli alle preghiere, non li interroga sui Dieci comandamenti: niente di tutto questo! Egli li invita solo a stare con Lui. L’esperienza della fede parte da qui, da questa chiamata a stare con Lui. A volte il cristianesimo lo riduciamo a una serie di cose da fare e altre da non fare, come se tutto si risolvesse in un grande gioco, dove ti conquisti il paradiso se hai la tua tessera a punti completata! Meno male che la vita cristiana non è questo incubo!

            Al tempo di Gesù erano i discepoli a scegliersi il maestro e non viceversa: qui è invece Gesù che sceglie liberamente i suoi. «Venite dietro a me»: non è un'indicazione precisa, è solo un "fidati e vedrai!". Se Gesù fosse venuto a darci delle regole, ci avrebbe lasciato un codice invece ci ha mostrato una strada. Ed è curioso che i primi quattro apostoli siano due coppie di fratelli. I suoi primi discepoli sono “pescati” da una fraternità. Chissà quanti pescatori ci saranno stati quel giorno sulla riva del lago, ma Gesù sceglie proprio due coppie di fratelli perché la fraternità è la sola condizione con cui è possibile mettersi in cammino dietro di Lui per superare le logiche personali, abbattere i propri egoismi ed aprirsi alla logica dell'amore.

            In questo primo gruppo sono presenti i tre discepoli che saranno poi i protagonisti dei momenti salienti della vita di Gesù e promette loro una diversa qualità di vita, promette una vita intensa, vera, piena: «Vi farò pescatori di uomini». Egli non cambia ciò che c'è attorno a noi, Egli cambia noi. Questi poveri pescatori faranno cose che non avrebbero mai immaginato e lancia una sfida: essere qualcosa di grande.

            «Subito lasciarono le reti e lo seguirono». Questa precisazione ci ricorda che le cose più importanti della vita si fanno senza rifletterci troppo perché nei troppi pensieri s'insinua la paura, l'insicurezza. Nella fede prima si segue e poi si comprende perché le cose di Dio bisogna viverle per comprenderle. Gesù ci viene a cercare nella nostra storia personale e ci invita a stare con Lui e se il nostro cuore è troppo duro, coraggio, il Figlio del falegname ha mani forti e allenate.

                                                                                                                                                             don Franco Bartolino

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