In un tempo in cui gli avvenimenti della Storia minacciano di far crollare i nostri sogni e speranze per un’era di fraternità e pace, la Chiesa ci offre questo Tempo di Avvento, per ravvivare la fiamma della nostra Fede, Speranza, Carità. Ci accompagna e ci guida nel percorso di questo nuovo anno liturgico il Vangelo di Marco, che, da una parte è poco organizzato e sintetico, dall’altra ci offre quei dettagli dell’umanità di Gesù e dei discepoli, aprendoci alla speranza di una conversione sincera al Cuore di Dio attraverso l’umanità forte e amorevole di Gesù.

In contrapposizione a coloro che si credono padroni del Mondo e della Storia, il profeta Isaia ci fa ricordare che siamo opera delle mani di Dio, che è nostro Padre, e che tutto è nelle sue mani, invitandoci a battere nel petto riconoscendo le nostre insufficienze ad essere veri figli e fratelli: «Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di   giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani
» (cfr. Is 63,16b-17.19b; 64,2-7).

In confronto a coloro che pensano che siamo arrivati alla fine del mondo, affermiamo la forza delle parole di Gesù che ci mette in guardia sulla nostra responsabilità come costruttori di una nuova umanità, come servi delle cose Sue, come messaggeri del Suo Vangelo: «In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque» (Mc 13,33-37).

Ringraziamo il Signore per darci ancora una volta la possibilità di vivere questo ‘Tempo di Veglia’. Facciamo nostra la preghiera di ringraziamento e le parole di incoraggiamento dell’apostolo Paolo, nella certezza che il Padre si prende cura di noi, donandoci continuamente il Suo Figlio nell’Eucaristia e nella carne di ogni fratello e sorelle.

«Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro! » (1Cor 1,3-9).

                                                                                                              suor Maria Aparecida Da Silva

 

 

 

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