Mc 13,33-37
Questa pagina evangelica di oggi ci introduce nel tempo di avvento. Lo stesso vangelo nel ripeterci per ben tre volte l’invito a vegliare ce ne denota l’importanza.
Vegliare non solo perché non sappiamo quando il Signore verrà, ma soprattutto prepararci alla veglia, ad essere desti in qualsiasi ora, prepararci ad una costante attenzione che non permette mai di rilassarsi completamente e fa in modo che quando arriva il padrone non ci trova addormentati.
È un tempo questo che ci ricorda di vegliare sulla casa che ci è stata affidata, sul nostro cuore, sulla nostra vita, affinchè niente e nessuno entri senza che ce ne rendiamo conto, affinchè nessuno prenda il posto del padrone. È l’invito ad un atteggiamento di vita di continuo discernimento, di chi sta sulla porta del proprio mondo interiore e decide cosa far entrare e cosa lasciare fuori.
Il vangelo inizia dicendo che Gesù si rivolge ai discepoli e chiude allargando l’invito a tutti, è la scelta della chiesa, dei “suoi” a invitare gli altri a fare lo stesso. Tutti chiamati ad attendere nella notte, ma con una certezza nel cuore: il Signore verrà e viene continuamente nella nostra storia, nella nostra vita, nella nostra umanità. Allora il vegliare è possibile perché è preceduto dalla speranza e dalla fede.
Suor Giuliana
PRIMA DOMENICA D’AVVENTO
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