In questa domenica troviamo Gesù impegnato a predicare la Parola di Dio, circondato di folla, ma al quale non sfuggono i dettagli. Al nostro Dio non sfuggono mai i dettagli, anzi è da qui, dai dettagli, che parte per costruire le relazioni e la storia con gli uomini. Due barche, i pescatori, le reti da lavare. Tutto questo preceduto da una notte segnata dal fallimento, dalla stanchezza. Ora c’è solo da dimenticare e andare a riposare. E invece no: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”, non finisce una notte di fatiche con le reti vuote, per il Signore l’ultima parola non è mai il fallimento, la rassegnazione, la rinuncia. Chissà se Simone avesse intuito questo nell’invito di Gesù per aver subito accolto e accettato, pur non rinnegando l’evidenza: “abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”!
Ma ecco che, fidandosi della Parola del Maestro, il miracolo avviene: le reti si rompono per la quantità della pesca, è proprio una pesca miracolosa! È ogni volta una pesca miracolosa fidarsi di Dio, gettare le reti dopo la delusione, ascoltare quella voce che viene da chi forse non è esperto come noi, ma crede in noi. È una pesca miracolosa crederci a tutte le ore, vincere il “sicuro”, lo “scontato”…si sa che si pesca di più di notte.
È una pesca miracolosa perché porta alla collaborazione, alla condivisione, agli altri. Ce n’è per tutti: due barche che rischiano di affondare. Non si gettano le reti solo per se stessi, la fiducia apre a orizzonti sconfinati, allarga il cuore e la vita, la rete di pesca si trasforma in una rete di uomini che a partire da questa esperienza saranno legati per sempre, e le loro vite si intrecceranno ad un infinità di storie e volti umani. Questa è pesca miracolosa fatta delle reti di mani e cuori.
Sulla tua parola aveva detto Simone, ma mai avrebbe immaginato un risultato del genere, questo è troppo…supera la sua persona, le sue aspettative. Lui è un peccatore, il Signore è troppo per lui! Chissà quante volte la pensiamo così, non sono degno, non lo merito, il Signore è irraggiungibile, meglio che sta lontano da me. Questo Maestro si avvicina troppo agli uomini, si compromette, non si era mai vista una cosa del genere. Un tumulto di sentimenti riaffiora nel cuore di tutti, stupore, incredulità, paura. Ma anche questa volta non manca la risposta di Gesù che spazza via ogni dubbio: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”.
C’è solo da lasciare tutto, le barche ormai piene, e partire alla sequela di Gesù per un’altra pesca, che presenterà ogni volta le sue sorprese, ma, fidandosi del maestro, non conoscerà il fallimento.
Sr Giuliana Imeraj